Magliano in Toscana, la storia

Iniziamo la nostra carrellata sulle cose da visitare nei dintorni, da Magliano in Toscana, essendo il nostro agriturismo in questo bel comune.

Magliano in Toscana

Il centro storico di Magliano in Toscana, sorge sulla sommità di una collina, in mezzo agli olivi, a 128 metri sul l.m., circondato dalle poderose mura medioevali, ben conservate e in parte ristrutturate. Nelle campagne vicine, numerosi i resti delle antiche civiltà Etrusca e Romana.

Infatti nel territorio su cui sorge Magliano in Toscana abbiamo importati tracce delle necropoli e degli antichi centri di Kalousion e Heba. La città di Heba, dai ritrovamenti archeologici, sembra che sorgesse presso l’attuale località “le Sassaie” lungo la strada provinciale Sant’Andrea. Non esiste attualmente un sito da visitare, i due ritrovamenti più importanti sono un cippo in travertino del II sec. d.C. che si trova nel Palazzo Comunale di Magliano, e una tavola di bronzo (Tabula Hebana) del 20 d.C. con il testo di una delibera romana in merito agli onori funebri da tributare  a Germanico (nipote dell’imperatore Tiberio) che si trova nel Museo Archeologico di Grosseto.

Il paese assunse una certa importanza quando gli Aldobardechi di Sovana, intorno all’anno mille, vi fecero costruire la cinta muraria. Sempre nel periodo aldobardesco (1100-1200) vennero costruite le chiese di San Martino e San Bruzio. Circa due secoli più tardi, Magliano in Toscana passò sotto il dominio di Siena e vennero aggiunti alle mura dei possenti torrioni che potrebbero portare la firma del Vecchietta o di un suo allievo. Sia le mura che i torrioni sono stati oggetto di un attento restauro ed oggi si possono ammirare in tutta la loro bellezza. Nel 1555, dopo la caduta di Siena ad opera degli spagnoli, il paese venne ceduto ai Medici e amministrato come feudo dal granducato di Toscana. In seguito alla legge di abolizione dei feudi granducali, la storia del paese andò di pari passo con quella del granducato di Toscana prima e dell’Italia poi.

A Magliano in Toscana sono molte le cose da vedere. Qui di seguito ve ne riporto alcune e se vi interessa nei prossimi articoli passerò a descriverli un po’ più in dettaglio:

LE MURA

CHIESA DI SAN MARTINO

PALAZZO DI GIUSTIZIA E PALAZZO DEL PODESTA’

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

PALAZZO DI CHECCO BELLO

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA

L’OLIVO DELLA STREGA

LA CANONICA DI SAN BRUZIO

Ornella, la passione per la Maremma

Mia mamma Ornella è nata a Orbetello, ma all’età di due anni, i nonni materni si sono trasferiti in provincia di Milano alla ricerca di un lavoro e nella speranza di una vita migliore rispetto a quella della campagna. Qui Ornella è cresciuta e ha creato la sua famiglia, finchè nel 2003, all’età di 42, lei e il marito Egidio hanno deciso di trasferirsi in Maremma, la loro grande passione.

Maremma, una grande passione

Fin da piccola, una volta trasferitasi al nord, Ornella tornava in Maremma dalla sua nonna Guendalina durante l’estate. La sua nonna abitava al campo sportivo di San Donato e Ornella passava qui tutta l’estate giocando con gli amici e i cugini del posto. Al momento del rientro a casa, finita l’estate, non si poteva certo dire che Ornella fosse contenta. Pur crescendo, una volta sposata, il mese di agosto, insieme al marito e alle figlie, partiva da Desio e passava le sue estati ad Albinia. Durante il soggiorno estivo erano soliti non solo andare al mare in Giannella o al Voltoncino, ma gli piaceva girare per i piccoli borghi storici della zona e tutti quegli angoli nascosti e affascinanti della Maremma. Al rientro dalle vacanze, come quando era piccola, Ornella ripartiva con malavoglia e arrivati in tangenziale a Milano era solita dire: “come è grigio il cielo!”.  Ornella e Egidio, se possibile facevano un giro anche di pochi giorni in Maremma per riossigenarsi dalla città e dalla vita frenetica che svolgevano anche durante l’anno.

Il loro sogno sarebbe stato quello di tornarci a vivere.

Nel 2002 a pasqua, durante un loro giro, il signore di un’agenzia immobiliare li porta a vedere una casa incantevole nel comune di Magliano in Toscana e se ne innamorano. Al ritorno dal loro viaggio, gli serve poco per fare due conti e comunicare alle figlie che avevano deciso di cambiar vita e di comprare questa casa. L’anno successivo, a giugno avviene il trasloco. Si imbianca, si sistemano alcune cose in casa e si sistema tutto il giardino in fretta e furia perché fin da subito Ornella avrebbe iniziato il suo nuovo lavoro: gestire l’agriturismo e l’azienda agricola biologica già in essere che completavano la casa che avevano acquistato. Per lei è un lavoro nuovo e una grande sfida.

A distanza di anni ha vinto la sfida e si è riscattata di tutti quegli anni vissuti in provincia di Milano, non solo in un posto che non le piaceva, ma anche dove  faceva lavori non appaganti per lei.

La sua passione oltre a trasmetterla alla famiglia, traspare nei suoi racconti agli ospiti.

Parlano di noi anche nel blog “#lavorobenfatto” di Vincenzo Moretti (il sole 24 ore)

Vita di campagna

La mia vita, in campagna, è proprio cambiata!

Ecco cosa apprezzo di più di questa nuova vita.

La prima cosa che mi meraviglia, anche dopo due anni che abitiamo qui, è il cielo. Di giorno è di un color turchese come quello dei disegni dei bambini e le nuvole bianche contrastano talmente bene che viene voglia di afferrarle per toccarle, sembrano così morbide… . Di notte, invece, nel cielo si vedono milioni, anzi miliardi di stelle. Una cosa meravigliosa visto che l’inquinamento luminoso è inesistente e non serve andare al planetario per riconoscere le costellazioni.

La seconda cosa che è cambiata radicalmente nella mia vita è l’alimentazione. Siamo tornati all’alimentazione dei miei nonni. Loro, avendo un orto e proprio per la loro origine contadina, “vivevano” le stagioni. Anche noi, ora, mangiamo ciò che la natura ci regala in quel determinato periodo dell’anno e stiamo imparando a conservare ciò che l’orto produce in eccesso per mangiarle durante le altre stagioni. Nel nostro frigorifero sono spariti i surgelati dei supermercati e i cibi pronti. Un bel successo visto che oltre a guadagnare in salute abbiamo guadagnato in gusto e sapore.

La terza cosa che apprezzo della vita di campagna sono i rapporti sociali. Qui ci si conosce tutti e se arriva un “forestiero” tutti lo vengono a sapere presto. Sono molto legati e coesi, tutti si conoscono e partecipano attivamente per ravvivare il paese. Pensavo sarebbe stata dura creare delle amicizie e farsi accettare visto la nostra provenienza cittadina, invece, grazie anche al fatto di aver due piccole bimbe che frequentano l’asilo, abbiamo quasi da subito conosciuto delle belle persone che ci hanno accolto e coinvolto nella vita del paese. Bello!

La quarta meraviglia sono le stagioni. Si apprezzano a pieno i colori, le sfumature e i profumi delle stagioni, come ci venivano raccontate nei libri di scuola alle elementari. La primavera è la mia stagione preferita, regna il verde e ogni giorno, in giardino o sul ciglio della strada, ammiro un fiore nuovo, il più della volta nato spontaneamente. Tra questi le orchidee e i gigli selvatici, con il loro color rosa intenso mi hanno stregato. La strada che porta in paese si colora di viola grazie a bellissimi alberi di sicomoro che sorgono lungo i bordi di questa. In estate, invece, prevale il colore giallo paglierino. A causa del caldo, nei campi è spesso tutto secco, ma non perdono di fascino i campi di girasoli e quelli con le balle di fieno. L’autunno si tinge di caldi colori con mille sfumature di marrone, rosso, arancione e giallo. I prati sono verdi e i melograni rossi abbondano. In inverno si gode di un clima mite e, essendo vicino al mare, si possono fare delle belle passeggiate indisturbati in riva al mare ascoltando il rumore dell’acqua che abbraccia la spiaggia. A seconda della stagione si possono anche fare incontri interessanti lungo le strade che portano in paese e nei campi: lepri, volpi, caprioli, ricci, cinghiali, poiane per non dimenticare le tante farfalle variopinte e le bellissime coccinelle anch’esse di vari colori.

Rispetto alla città, non si ha tutto a portata di mano e bisogna fare dei kilometri per fare la spesa o altre commissioni, ma anche in questo vedo qualcosa di positivo:  si percorrono delle belle strade non trafficate e con bellissimi panorami.

La mattina quando ci si alza e si apre la finestra, si sente il cinguettare dei uccellini e si ammira distese di campi coltivati o no e la giornata inizia subito bene.

Insomma, w la campagna!!